La libera circolazione di denaro contante come strumento di pagamento è un tema fortemente dibattuto. Esso, infatti, nel tempo si è trasformato come un elemento di forte dibattito tra chi rivendica il libero arbitrio e chi, al contrario, ne approfitta per lasciarsi andare ad illeciti di natura fiscale.
Per questo motivo, negli ultimi anni, il legislatore ha inteso darne una regolamentazione giuridica che ha favorito la diffusione dei pagamenti in moneta elettronica.
La necessità di eseguire delle transazioni tracciabili, quindi, ha, da un lato favorito l’affermarsi di nuovi strumenti di pagamento digitali e dall’altro ha promosso la diffusione e l’utilizzo di terminali POS che, a loro volta, hanno conosciuto una rapida evoluzione anche in conseguenza all’aumento dei competitors di mercato e di una più ampia concorrenza.
Per molto tempo invisi agli esercenti fisici i POS, diventati oltre che una necessità anche un obbligo, si sono repentinamente allontanati dal canale bancario tradizionale come fornitore esclusivo. Oggi, infatti, il mercato offre una vastissima gamma prodotto nel settore con evidenti ripercussioni positive sui costi applicati.
La scelta del POS migliore rimane, comunque, un argomento spinoso. Oggi, noi, ci occupiamo di porre a confronto due tra le soluzioni più conosciute sul mercato. Il duello costi e prestazioni oggi e fra Sumup e MyPos.

- Prezzo terminali: da 29,99 fino a 129,99 €
- Commissioni sulle transazioni: fissa 1,95 %
- Canone mensile: Gratuito
- Vincoli contrattuali: Nessuno
- Carte accettate: Visa, VPay, American Express, Diners Club, Maestro, Unione Pay e Discover
- Contactless: Si
Condizioni economiche a confronto
Indice
La scelta del POS non può prescindere da una prima valutazione squisitamente economica. Poiché lo strumento è necessario per incassare le somme derivanti dalla propria attività d’impresa, infatti, è evidente che a minori costi corrisponde un maggior guadagno per l’esercente o il professionista che lo utilizza.
Va precisato, innanzi tutto, che sia l’offerta di Sumup che quella di MyPos prevedono l’utilizzo di un device privo di canone mensile. La gratuità dell’onere, però, è dovuta al fatto che, in entrambe le soluzione, per poter accedere i servizi è indispensabile acquistare materialmente il terminale.
Cerchiamo allora di far ordine e di verificare, innanzi tutto, le condizioni economiche applicate ad ampio raggio.
Sumup
– prezzo dei terminali: da Euro 29,99 fino a Euro 129,99;
– commissione per transazione fissa: 1.95%;
– canone mensile: esente;
– vincoli contrattuali: assenti;
– carte accettate: Visa, VPay, American Express, Diners Club, Maestro, Unione Pay e Discover;
– funzione contactless: disponibile e compatibilità con Apple pay, Google Pay e Samsung Pay.
A QUESTO LINK LA RECENSIONE DETTAGLIATA
MyPos
– prezzo dei terminali: da Euro 29 a Euro 249;
– commissione per transazione: variabile da 1,20% a 2,85%;
– canone mensile: esente;
– vincoli contrattuali: assenti;
– carte accettate: Visa,, Mastercard, VPay, Maestro Union Pay, JCB e American Express
– funzione contactless: disponibile e compatibilità con Apple Pay, Google Pay e Samsung Pay.
A QUESTO LINK LA RECENSIONE DETTAGLIATA
Ad una prima valutazione delle condizioni economiche applicate dai due istituti è impossibile individuare quale sia il più conveniente poiché ad esse occorre aggiungere gli eventuali costi accessori applicati (in relazione al trasferimento dei fondi incassati) e approfondire i costi reali di acquisto (in relazione alla tipologia del terminale scelto) e, soprattutto, accertare le commissioni percentuali applicate.
Incasso e trasferimento fondi a confronto
Una delle prime domande che ogni esercente si pone riguarda modalità, tempi e costi di accredito dei fondi incassati tramite dispositivo POS.
É bene precisare, innanzi tutto, che, con MyPos, l’accredito dei fondi è immediato sul conto tecnico associato al POS stesso ed acceso con l’istituto di pagamento. Con Sumup, invece, non è necessario possedere un conto tecnico e gli accrediti possono avvenire su qualsiasi conto corrente in un tempo massimo di un paio di giorni lavorativi.
Con la soluzione offerta da MyPos, quindi, è indispensabile dover prevedere uno step ulteriore.
Come utilizzare le somme incassate?
Le modalità previste sono due. L’imprenditore può disporre dei fondi tramite la carta di debito aziendale associata al conto tecnico MyPos oppure può richiedere il trasferimento delle sue disponibilità tramite bonifico verso il suo conto corrente principale.
In tale evenienza, quindi, occorre non sottovalutare il tempo necessario affinché il bonifico giunga materialmente a disposizione e, soprattutto, gli oneri applicati alla transazione di trasferimento. Poiché MyPos richiede Euro 3 a fronte di ogni bonifico in uscita è bene non sottovalutare tale aspetto nella valutazione della convenienza dell’operazione.
La soluzione offerta da Sumup, invece, è meno onerosa. Collegando al POS il proprio conto corrente (presso qualsivoglia istituto) è possibile vedere direttamente gli accrediti sul rapporto principale senza dover sostenere ulteriori costi. Anche Sumup, infine, mette a disposizione una prepagata collegata al POS come metodo di accredito alternativo. In questo caso, però, bisognerà non trascurare il canone della carta e prevedere che i fondi incassati possano essere comunque trasferiti mediante bonifico e senza oneri aggiuntivi.
Conclusioni
Nella valutazione delle due proposte non si può prescindere da ulteriori due aspetti.
Il costo del terminale
Come abbiamo avuto modo di rimarcare il costo del terminale POS è compreso, in entrambe le soluzioni, in una forbice aperta su un limite massimo ed un limite minimo. L’impegno economico reale, quindi, dipenderà dalla tipologia di terminale che si decide acquistare. La versione base, in entrambe le opzioni, prevede un costo intorno ai 30 Euro, poi, molto dipenderà dal grado di sofisticatezza del terminale scelto e dagli eventuali accessori richiesti.
Le commissioni sul transato
Come abbiamo già evidenziato in precedenza l’offerta di Sumup propone un ricarico percentuale del 1.95 sul volume della transazione indipendentemente dal circuito utilizzato. Una transazione conclusa tramite con una carta VISA ha lo stesso costo di una perfezionate mediante una DINERS Card.
L’offerta di MyPos, invece, è più articolata e meno trasparente nell’immediato. Il ricarico percentuale applicata sul transato dipende dal circuito utilizzato. L’intermediazione del circuito VISA e Mastercard su carte UE prevede un onere del 1.20% + Euro 0.05 mentre circuiti premium ed internazionali prevedono un costo di 2.85% maggiorato di 5 centesimi.

- Prezzo terminali: da 29,99 fino a 129,99 €
- Commissioni sulle transazioni: fissa 1,95 %
- Canone mensile: Gratuito
- Vincoli contrattuali: Nessuno
- Carte accettate: Visa, VPay, American Express, Diners Club, Maestro, Unione Pay e Discover
- Contactless: Si