Il CVV è un codice di tre cifre necessario per confermare qualsiasi acquisto online, in pochi sanno però cos’è. Conosciamo meglio questa nuova cifratura. L’acronimo CVV sta per Credit Validation Value, si tratta di uno strumento indispensabile per garantire la massima sicurezza durante i pagamenti online ma non solo. Con questo codice infatti si ha la garanzia di avere una carta unica e protetta attraverso la quale eseguire pagamenti online con garanzia di riservatezza. Data la necessita di inserire questo codice per i pagamenti online, p bene comprendere dove si trova e quali carte ne sono dotate. In genere infatti si trova su carte di credito e debito ma persino le prepagate ne sono dotate sia quelle con il codice Iban che quelle che non lo hanno. Attraverso questa corta stringa numeri si è riusciti a ridurre sensibilmente il rischio di frodi attraverso i pagamenti online ma anche la possibilità che la carta usata per la transazione venga clonata.
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Cos’è il CVV ?
Indice
Il CVV è un codice che può essere formato da tre o quattro cifre numeriche. Generalmente è possibile trovarlo impresso su carte di credito, debito e anche sulle prepagate. Per questioni di maggiore sicurezza questa codice si torva nella parte posteriore della carta, anche se, questo aspetto dipende dalla tipologia di carta e dal circuito a cui la stessa appartiene. Alcune infatti hanno il CVV o CID impresso sulla parte anteriore. La sicurezza è garantita proprio dal modo in cui il codice è stato inserito nella tessera in plastica. La stessa infatti non ha un codice stampato ma letteralmente impresso, il vantaggio è ovvio: nessun lettore ottico può clonare al carta durante una transazione.
Ad oggi, il CVV potrebbe risultare desueto considerando che con la nasciatedell’Unione Europea prima e la necessità di rendere le transazioni sicure sono stati aggiunti sistemi di notifica ulteriori e sicuri. Si tratta ad ogni modo di un importante metodo per evitare le frodi soprattutto quando si paga online con carta e senza l’ausilio di intermediari. Conosciamo meglio il CVV, la storia, dov’è e come usarlo.
La storia del CVV
Imprimere le cifre di sicurezza sul retro della carta è una novità introdotta nel 1995. In quel periodo infatti il fenomeno della clonazione delle carte dilagava con la conseguente paura di tutti gli utenti. Nello specifico il pericolo maggiore era durante i prelievi agli sportelli ma non diminuiva neppure durante i pagamenti presso i negozi fisici. Nel giro di quale anno, sia le carte appartenenti al circuito di pagamento Visa che quelle appartenenti al circuito Mastercard ne sono state dotate. Si può confermare con assoluta certezza che all’inizio degli anni 2000 il CVV era un elemento base di tutte le nuove carte in circolazione.
Col passare degli anni però il problema non è stato eliminato, al contrario, si sono ampliate le fonti del pericolo. Tramite le carte di credito non si corre più il rischio dei pagamenti presso i negozi fisici o durante i prelievi ma i rischi maggiori si hanno durante le transazioni online, nazionali e internazionali. L’ampliarsi delle offerte presso gli e-commerce ha incentivato l’uso delle carte di pagamento, ampliando il panorama dei rischi possibili. Ad oggi è quasi impossibile pagare su qualsiasi sito web senza che venga richiesto dall’istituto bancario il CVV a conferma dell’appartenenza della carta al proprietario che è l’unico che può conoscerne le cifre impresse.
CVV: dove trovarlo?
La posizione de CVV dipende dal circuito di pagamento a cui appartiene la carta che si possiede. Nello specifico sia Visa che Mastercard hanno deciso di inserire i numeri nella parte posteriore della carta e precisamente imprimendoli nella striscia bianca, ovvero lo spazio dove dovrebbe firmarsi la carta. Queste carte inoltre sono riconoscibili dal fatto che il codice ha solo tre cifre. Si differenzia American Express che al contrario, possiede non il CVV ma il CID, la funzionalità della cifra è identica, anche se questo circuito ha un codice di ben 4 cifre e inoltre, si trova nella parte anteriore. Ancora oggi è possibile trovare delle carte che non sono dotate di questo strumento di sicurezza, queste sono le carte appartenenti al circuito Maestro e Visa Debt, anche se, con il ricambio delle tessere, quelle di ultima generazione sono dotate del CVV perché abilitate ai pagamenti online mentre la vecchia versione non lo era.
Quando utilizzare il CVV o CID
Nel momento in cui si esegue una transazione online, al momento del checkout, sarà richiesta la modalità di pagamento. Quando si seleziona carta, apparirà un piccolo form da completare con alcuni dati, tra questi troviamo il numero della carta, impresso sulla parte anteriore, i dati del proprietario della stessa, la data di scadenza, anche questi indicati nella parte anteriore, e infine, il CVV. L’istituto bancario, esegue dei controlli incrociati per verificare le informazioni e collegare il CVV all’identità del proprietario della carta per autorizzare il pagamento.
Queste operazioni sono richieste a prescindere dalla tipologia di carta utilizzata, sia che si parli di carta di credito o debito e persino di prepagata. Il CVV non viene richiesto quando si utilizza il PIN, ovvero durante i prelievi, in questo caso infatti sarà l’inserimento di quest’ultimo, composto generalmente da quattro o cinque cifre a garantire il buon funzionamento della transazione. Nello specifico, inserendo la carta nell’apposito vano, la banda magnetica presente riesce a inviare i dati necessari per la verifica rendendo inutile il CVV, in queste operazioni.
Cosa succede se si sbaglia il CVV
L’inserimento del Credit Validation Value è presupposto indispensabile per il buon fine della transazione ciò vuol dire che ove una delle cifre di questo codice venga inserita sbagliata erroneamente, semplicemente la transazione non andrà a buon fine. In tal caso quindi non ci sarà il blocco della carta o l’inabilitazione della stessa.